DEIT

Centrale di teleriscaldamento di San Pietro

In esercizio dal 2007

Una relazione tecnica dello studio d’ingegneria Bergmeister s.r.l., Varna/Novacella - L’incarico prevedeva la progettazione di un sistema di fornitura di calore basato su fonti rinnovabili a San Pietro di Funes.

Per ogni casa in un’area approssimativa di erogazione si è proceduto a rilevare il fabbisogno di calore e il consumo energetico definendo contestualmente una proposta per gli allacciamenti, in modo da poter individuare le opportunità per una cessione di calore. Sulla scorta dei dati a disposizione, quindi, sono state progettate la centrale e le linee di teleriscaldamento. Nel determinare l’ubicazione della centrale termica si è inteso ridurre al minimo i pregiudizi per gli abitanti interessati, ottimizzando al contempo l'economicità dell’impianto. La centrale termica è stata concepita in modo tale da soddisfare tutti i requisiti relativi alla gestione tecnica con un buon impatto ambientale. In questo senso, ad esempio, dal punto di vista topografico si sono armonizzate le operazioni di consegna del cippato e la disposizione degli impianti con gli elementi architettonici. Con una caldaia a biogas (1.100 kW) e una a biodiesel, a garanzia di copertura del servizio e in caso di carichi di punta (4.500 kW), viene prodotto il calore necessario, poi trasportato grazie a una rete di distribuzione lunga dodici chilometri. Successivamente il calore è reso fruibile agli utenti tramite un’apposita stazione. Il montaggio di due caldaie funzionanti tutto l’anno per 24 ore al giorno garantisce un approvvigionamento ottimale di acqua calda e riscaldamento. Utilizzando come combustibile solamente fonti energetiche rinnovabili si contribuisce in modo sostanziale alla sostenibilità dell’approvvigionamento, riducendo sensibilmente a lungo termine gli oneri a carico dell’ambiente.

In questo modo ci si libera ogni anno di 1.200 tonnellate di CO2. I lavori, avviati ad aprile 2007, si sono conclusi a novembre dello stesso anno, dopo una fase esecutiva di soli setti mesi, quando l’impianto poteva già essere messo in esercizio. Un successivo ampliamento della rete è stato terminato nel 2008.

Centrale di teleriscaldamento di Santa Maddalena

In esercizio dal 2008

Una relazione tecnica dello studio d’ingegneria Bergmeister s.r.l., – Varna/Novacella – L’incarico prevedeva la progettazione di un sistema di fornitura di calore basato su fonti rinnovabili a Santa Maddalena di Funes.

Nel determinare l’ubicazione della centrale termica anche in questo caso si è inteso ridurre al minimo i pregiudizi per gli abitanti interessati, ottimizzando al contempo l'economicità dell’impianto. La centrale termica è stata concepita in modo tale da soddisfare tutti i requisiti relativi alla gestione tecnica con un buon impatto ambientale. Con una caldaia a biogas (700 kW) e una a olio combustibile, a garanzia di copertura del servizio e dei carichi di punta (2.500 kW), viene prodotto il calore necessario, poi trasportato grazie a una rete di distribuzione lunga cinque chilometri. Successivamente il calore è reso fruibile ai 55 utenti complessivi tramite un’apposita stazione. Il montaggio di due caldaie funzionanti tutto l’anno per 24 ore al giorno garantisce un approvvigionamento ottimale di acqua calda e riscaldamento. L’innovativo progetto dell’impianto e dell’edificio consente di ridurre al minimo gli interventi manutentivi aumentando parallelamente l’economicità. Utilizzando come combustibile solamente fonti energetiche rinnovabili si contribuisce in modo sostanziale alla sostenibilità dell’approvvigionamento, riducendo sensibilmente a lungo termine gli oneri a carico dell’ambiente.

In questo modo ci si libera ogni anno di 537 tonnellate di CO2. I lavori, avviati a maggio 2008, si sono conclusi a dicembre dello stesso anno, dopo una fase esecutiva di soli setti mesi, quando l’impianto poteva già essere messo in esercizio.

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